Tra i vari strumenti di marketing ce n’è uno che negli ultimi anni ha iniziato a primeggiare rispetto agli altri grazie alla nascita dei social network e degli influencer, il product placement.
Non è uno strumento recente, ne troviamo traccia anche in pellicole cinematografiche molto datate, ma negli anni si è affinata la tecnica per renderla sempre più proficua.
Oggi parleremo delle diverse tipologie di product placement, le caratteristiche e i possibili utilizzi con esempi concreti.
Il product placement è uno strumento pubblicitario che permette alle aziende di dare visibilità a prodotti o servizi, inserendoli in contesti non direttamente collegati a loro.
È una tecnica molto più costosa del normale advertising poiché prevede l’inserimento dei prodotti in luoghi di altissima visibilità, capaci di influenzare il comportamento d’acquisto del consumatore.
Esistono diverse tipologie di product placement in base alla narrazione che si vuole creare attorno al prodotto protagonista.
Le differenti tipologie possono funzionare singolarmente o, in caso di strategie ben costruite, possono integrarsi tra loro per creare una campagna davvero strutturata. Vediamole assieme.
Il naming placement consiste nell’inserire il nome proprio del prodotto all’interno del titolo di un film, di una canzone o un libro.
È evidente come questa tecnica possa creare una risonanza mediatica indiretta davvero importante.
La promozione, lo scambio di opinioni di persone, la critica o tutti quelli coinvolti nel nominare il film appena visto o la canzone appena ascoltata si troveranno involontariamente a creare eco attorno al prodotto sponsorizzato.
Rimanendo in tema cinema, ma anche programmi televisivi o serie tv, troviamo lo screen placement. Si tratta del posizionamento di prodotti all’interno di scene successivamente mandate in onda.
Il prodotto sponsorizzato può essere posizionato in primo piano per un’inquadratura ben focalizzata, in secondo piano andando però ad aumentare il numero di focus nel prodotto oppure creando un mix tra le due tipologie.
Lo script placement prevede l’inserimento del prodotto citandolo nella narrazione di un dialogo o nel testo di una canzone.
Questa tecnica è tanto efficace quanto difficile da realizzare senza che la sponsorizzazione venga percepita dal consumatore come una forzatura.
Entriamo nel primo caso di integrazione di product placement differenti per creare una campagna strutturata.
Il plot placement utilizza le due tipologie viste in precedenza creando la categoria più potente tra tutte. Il prodotto, infatti, oltre ad essere protagonista nella narrazione, viene ripreso spesso anche visivamente.
Per creare un plot placement vincente, ci deve essere stretta collaborazione tra il brand e chi crea la sceneggiatura o il testo, proprio per ridurre al minimo le possibilità che la campagna venga percepita come finta.
Oltre a essere lo strumento più proficuo è anche il più costoso poiché necessita di varie figure coinvolte e di una struttura complessa.
Oltre a capire cos’è il product placement vogliamo indicarvi i differenti vantaggi per le aziende che decidono di adottarlo nelle strategie marketing.
Lo scopo di un brand deve essere infatti il fattore primario per la scelta di una tipologia di campagna rispetto ad un’altra.
Un’azienda può utilizzare il product placement per creare o migliorare la propria brand identity ovvero la percezione che genera agli occhi del pubblico.
Si definisce brand identity l’anima di un’azienda, i suoi valori, a cosa vuole essere associata, per questo il product placement deve essere ben ragionato quando si studia una campagna marketing.
Si utilizza il product placement anche per creare brand awareness ovvero il grado di conoscenza dell’azienda da parte del pubblico di riferimento. È primario stabilire prima il vero target per capire a chi ci si rivolgere e come far risonare il messaggio creato.
La brand awareness infatti è focalizzata sulla risonanza mediatica e nella capacità del pubblico di associare il nome a determinati prodotti o categorie.
La brand recall, direttamente collegata alla brand awareness, è l’indicatore utilizzato nel monitoraggio delle campagne marketing che misura quanto il pubblico ricordi un prodotto, un servizio o un’azienda.
Grazie a queste indagini è possibile capire quanto sia efficace una campagna e di cosa necessiti nel caso in cui non stia raggiungendo gli obbiettivo pianificati.
Esistono poi degli esempi di prodotti nati grazie ad un product placement fittizio, definiti reverse product placement. È il caso, ad esempio, della birra Duff dei Simpson, prodotto diventato famosissimo grazie alle note disavventure di Homer Simpson.
Il successo è stato così grande da spronare un’azienda a trovare un accordo per creare un prodotto che prima non esisteva.
Vediamo insieme 3 esempi di product placement in diverse categorie comunicative per capire nel concreto quanto spiegato nei paragrafi precedenti.
Un esempio è il famosissimo film Cast Away in cui Tom Hanks interpreta un ingegnere FedEx che a seguito di un incidente aereo si ritrova a sopravvivere in un’isola deserta. I pacchi FedEx contenuti nell’aereo lo aiuteranno nella sopravvivenza, uno di questi verrà dipinto e infine consegnato alla destinataria originale.
Il product placement nei libri viene trovato in capolavori come “Colazione da Tiffany” o “Il diavolo veste Prada”, casi evidenti di naming placement.
Il primo caso in cui il product placement è usato dentro al contenuto è “Giro del mondo in 80 giorni” dove troviamo aziende di trasporto realmente esistenti.
Il mondo gaming è un settore molto forte negli ultimi anni tra dirette streaming e campionati di E-Sport.
Uno degli esempi più classici di product placement sono i videogiochi di calcio, come PES o FIFA, in cui sponsor reali delle squadre pagano per essere inserite nelle maglie dei giocatori all’interno del gioco.
Come avrete capito la tecnica del product placement è davvero delicata da gestire se si vuole un risultato naturale e non forzato. Dietro ogni campagna c’è uno studio preciso del prodotto e del suo inserimento nel canale migliore.
Per le vostre sponsorizzazioni vi consigliamo di rivolgervi sempre ad un’agenzia di marketing seria e competente.
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